Testo di presentazione
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Le occupazione sono una realtà che diviene sempre più comune. Si inseriscono in un contesto urbano nei modi più disparati: da situazioni ghettizzate (occasionamente anche auto-ghettizzate) sino a veri e propri spazi “liberati”, che fungono da connettore e da ambiente socializzante per una moltitudine di soggetti. Le motivazioni che spingono questo genere di azioni sono spesso quelle dello stato di necessità di soggetti emarginati o a rischio marginalità sociale. Non è raro trovare occupazioni in cui convivono diverse categorie ai margini dello spazio sociale: immigrati, famiglie povere, persone con disagio psichico. E allora la sfida delle occupazioni è costruire un tessuto intorno a questi soggetti, un tessuto che faccia della marginalità il proprio punto di forza, lo specchio in cui la città possa guardarsi senza riconoscersi. Dietro a queste realtà spesso si formano gruppi organizzati che seguono, danno sostegno ed a volte pianificano le azioni di occupazione. La storia di questo genere di movimento è lunga ed articolata e passa da fasi diverse a seconda della situazione socio politica.
La nostra area di interesse è l’area metropolitana fiorentina. Intendiamo operare per una tipologia dell’occupazione e per una mappatura completa del territorio urbano, con particolare attenzione allo studio di casi emblematici e storici del panorama fiorentino.
Occorre affrontare lo studio di questi casi da una pluralità di punti di vista. Quali sono le caratteristiche dei luoghi scelti? Quali e quanti attori intervengono nelle varie fasi? Si può parlare di zone a rischio oppure la scelta è in qualche modo indipendente dal contesto urbano? come si aggregano fra loro queste realtà? Che dinamiche si instaurano fra occupazioni e quartieri? Quali le dinamiche interne e quali le strategie verso l’esterno?