Testo di presentazione
Oltre alla sua dimensione spaziale, la città è un campo nel quale si intrecciano interessi, conflitti, visioni del mondo. è un insieme di spazi sociali e di rete relazionali che coinvolgono una moltitudine di attori. La vasta schiera dei movimenti italiani contemporanei ha eletto questa “configurazione” come luogo privilegiato nel quale i conflitti possono dispiegarsi, come terreno nel quale viene messo in discussione un sistema, come spazio nel quale si producono e modificano identità, idee, comportamenti, stili di vita.
Dalle contestazioni degli studenti “medi”, alle grandi manifestazioni universitarie passando per le occupazioni delle scuole e delle aule, le manifestazioni del mondo dell’istruzione hanno mostrato un tentativo ondivago e composito di sviluppare una contestazione, producendo reti e identità fluide. Negli scontri di piazza, nelle manifestazioni e nei dibattiti pubblici si confrontano modi di intendere la città. Sono frequenti i richiami all’ordine pubblico, al “degrado” e alla pacificazione sociale. Il conflitto urbano non è solo urban warfare ma è anche una contrapposizione di forme di narrazione sul significato del vivere urbano. Può essere considerato un conflitto nella città e per la città. Senza pretesa di esaustività, intendiamo monitorare e far emergere le istanze che provengono dalle varie anime che alimentano questi movimenti.
Il campo della ricerca è composto dall’intera città di Firenze.
Intendiamo proporre una lettura dal basso delle istanze di cui si fanno portatori i movimenti di contestazione, cercando di inserirli in un’ottica di “network di lotta”, con collegamenti tra attori, modalità ed issues anche profondamente diversi tra di loro, andando così oltre al mondo dell’istruzione, fino ad abbracciare l’intera vita della città, ganglio nevrastenico dell’organizzazione politca della società. Da un punto di vista teorico riteniamo sia arrivato il momento di andare oltre il modello dei Nuovi Movimenti Sociali, mostrando il prepotente ritorno del materiale nelle rivendicazioni e nelle pratiche dei movimenti attuali. Questo discorso dovrà necessariamente connettersi a un discorso sulla città, intesa come rete di relazioni e rapporti fra attori, disegnando una mappa contesa dello spazio urbano. Per “fare a capirsi”, esplicitiamo fin da ora alcuni dei nomi che verranno utilizzati per costruire il quadro concettuale. In ordine sparso: Lefebvre, Harvey, Saitta, Focault, Amster, Squatting Europe Kollective, Brenner, Della Porta, Bourdieu.
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