Abstract
Testo di presentazione
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Latrinalia (Dundes, 1966) è un’etichetta concettuale pensata per racchiudere tutte le varie forme di scritte che si possono incontrare nell’ambiente del bagno pubblico. Abbastanza frequentemente affrontato nella sua dimensione statica, questo fenomeno mostra ancora delle carenze per quanto riguarda la temztizzazione della sua dimensione diacronica, dialogica, conflittuale.
Il bagno pubblico sarebbe di per sé un luogo caratterizzato da una forte transitorietà; nel caso dei bagni universitari (sui quali ci siamo concentrati) però la permanenza dei soggetti può arrivare a coprire un arco temporale di diversi anni. Ciò permette che questo spazio si trasformi in una sorta di rete di pratica (Brown e Duguid, 2001) all’interno della quale si producono una serie di scontri per la narrazione egemonica destinata ad avere solamente finali provvisori, aperti alle successive interazioni.
L’anonimato garantito dai bagni (infatti le scritte di norma sono all’interno delle cabine chiuse, non sui muri perimentrali) permette l’utilizzo di un linguaggio che normalmente non verrebbe utilizzato nei luoghi pubblici, ma nonostante ciò, l’anonimizzazione non è mai completa e si forma comunque un sistema di riconoscimento che facilita lo scambio tra soggetti: attraverso le scritte, la calligrafia,le tag, o soprattutto il senso del messaggio vediamo una messa in scena del conflitto fra gruppi identitari per mano di alcuni ignoti portavoce.
La prima fase della ricerca ha preso in esame le forme di narrazione identitaria e di conflitto che si formano nei bagni universitari dell’Ateneo fiorentino, la seconda fase della ricerca, ancora in corso, riguarda l’estensione dello studio ad altri Atenei.
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